Ventuno sono i progetti presi in rassegna, quattordici cantine e sale di degustazione, musei del vino, winecenter, hotel e centri benessere. Luoghi baricentrici di produzione quali Cile, Australia, Nuova Zelanda, Australia, Slovenia e soprattutto Spagna e Italia accolgono queste opere, prevalentemente terminate negli ultimi cinque anni. La firma dell’architetto è un requisito consolidato di molte cantine di successo.
La novità che emerge da questa rassegna è la ricerca di alcuni progettisti, anche molto giovani, di trasmettere con i materiali, con le tecniche costruttive, con i modi insediativi, la natura intrinseca del territorio, le sue peculiarità ambientali, climatiche, geologiche che tanto influenzano il prodotto stesso per cui sono state create. Il volume indaga inoltre alcuni progetti recenti al servizio del vino, nati non solo per produrlo e conservarlo, ma per promuoverlo sul territorio; molte architetture svolgono quindi il ruolo di accogliere il visitatore e orientarlo nella scelta dei vini, oppure di stupirlo e sedurlo con le proprie forme o ancora di insegnargli le peculiarità del terroir in cui si trova. L’enoturismo condiziona in molti casi le scelte alla base di questi progetti, dalla loro collocazione strategica sulle vie di comunicazione, alle scelte distributive degli interni, alla composizione architettonica.
Gli architetti inclusi nella rassegna sono: Walter Angonese, Rainer Köberl, Silvia Boday, Archicura, Architecture Workshop, Guido Boroli, Mario Botta, Andreas Burghardt, Santiago Calatrava, José Cruz Ovalle, Feld72, Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Harmer Architecture, Steven Holl, António Leitão Barbosa, Rafael Moneo, Renzo Piano, Boris Podrecca, Àlvaro Siza, Roberto Valle González, Maria Viñé, Virginia Daroca.
F. Chiorino, Architettura e vino, nuove cantine e il culto del vino, Electa, Milano 2007